Reflusso gastroesofageo: quando “pesa” la genetica?

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Sulla base dei dati genetici disponibili in relazione a disturbi quali esofago di Barrett (BE) e reflusso gastroesofageo (GERD), Ong e colleghi del Dipartimento di Genetica e Biologia computazionale di Herston (Australia) in uno studio pubblicato su BMJ hanno individuato 7 nuovi loci di rischio (dove con locus o loci si indica la posizione di un gene o di un’altra sequenza significativa all’interno di un cromosoma) nel primo caso, 88 nel secondo.

Stratificando poi i loci attribuiti a GERD per l’indice di massa corporea e lo stato depressivo si è registrata una differente espressione genica in base al tipo di tessuto. Inoltre, loci correlati a obesità da GERD sono risultati associati a BE e adenocarcinoma esofageo.

Il reflusso gastro-esofageo è un disordine comune ma eterogeneo che comporta un aumento di rischio di sviluppare l’esofago di Barrett, condizione precancerosa, e/o adenocarcinoma esofageo (AE) vero e proprio con una scarsa speranza di sopravvivenza.

Studi di associazione genomica precedenti hanno dimostrato il coinvolgimento di 25 loci genetici nel favorire lo sviluppo di GERD. Forte associazione è stata inoltre osservata tra GERD e obesità o depressione.  In questo studio, sfruttando la condivisione di tratti genetici (multi-trait) tra diversi quadri patologici e un approfondimento più mirato al contesto gastroesofageo rispetto a valutazioni più ad ampio spettro, è stata valutata l’eventuale capacità di identificare nuovi loci per GERD e BE oltre che approfondire le potenziali cause di GERD e successive complicazioni.

Per farlo, è stato applicato un modello detto “multi-trait” (MTAG) combinando caratteristiche genetiche di GERD espresse da 78.707 soggetti (vs 288 734 controlli sani) e tratti genetici correlati includendo anche informazioni sullo stato di obesità, depressione e livello educativo (disegno di studio riferito come genome-wide association study o GWAS). Approccio simile per l’individuazione di nuovi loci per BE. Una numerosa coorte genetica chiamata 23andMe comprendente informazioni da quasi 500mila casi tra GERD e BE e più di un milione di controlli di è stata poi usata come validazione.

88 loci sono stati qui identificati applicando il modello MTAG appena descritto. Di questi, 59 hanno trovato corrispondenza nella coorte di validazione dopo multiple analisi. In aggiunta, sono stati scoperti 7 nuovi loci associati a BE ossia rs2861695, rs10080150, rs10039754, rs622217, rs11792928, rs739414 e rs7187365.

Concentrandosi poi sull’eventuale correlazione di questi loci con obesità e depressione e una loro distribuzione spaziale è stato possibile determinare come solo i loci associati a obesità, non depressione, fossero arricchiti nel tessuto esofageo suggerendo la possibilità di utilizzarli come predittori di BE o adenocarcinoma.

Sebbene qui notevolmente semplificato, questo studio rappresenta un significativo passo in avanti nella conoscenza di specifici geni coinvolti nello sviluppo di GERD e BE oltre che di patologie talvolta correlate. Una persona con alto rischio genetico per GERD potrebbe quindi essere maggiormente predisposta anche a esofago di Barrett e adenocarcinoma esofageo.

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